Catanzaro e Palazzi non conoscono la 'voce' di Campitelli

TERAMO – Ribadire l’assoluta estraneità a qualsiasi forma di combine del presidente Luciano Campitelli sulla partita Savona-Teramo, sottolineare la fumosità sotto il piano accusatorio dei contenuti delle intercettazioni telefoniche tra il direttore sportivo del Teramo, Marcello Di Giuseppe e l’ex responsabile dell’area tecnica dell’Aquila, Ercole Di NIcola. questa in sintesi la posizione difensiva del Teramo calcio, dopo la riunione a Roma ieri con i legali Renato Borzone e Edoardo Chiacchio, difensori del club biancorosso sul fronte penale e su quello della giustizia sportiva. E questa tesi viene consolidata stamattina dalla Gazzetta dello Sport, che ha svelato anche alcuni passaggi di due telefonate tra lo stesso Di Nicola e altri due indagati dalla procura di Catanzaro, Matteini e Pesce. Colloqui che, per la verità, non danno assoluta certezza che l‘argomento in questione sia la partita Savona-Teramo ma soprattutto non citano mai e non coinvolgono il numero uno della società di via Oberdan. Ne consegue, che, come ipotizzato anche dalla Gazzetta, con lo stato attuale dell’inchiesta penale di Catanzaro, anche gli 007 federali di Palazzi non hanno basi sui cui immischiare Campitelli nell’indagine sportiva: la presenza del patron teramano viene solamente ipotizzata al momento dell’incontro decisivo sulla base di una battuta intercettata di Di Nicola che spiega al telefono il percorso stradale fino all’appuntamento finale indicando l’autovettura del presidente, una Maserati. Entro la prossima settimana la procura federale dovrebbe convocare Campitelli e Di Giuseppe a Roma, prima di proporre un eventuale deferimento alla commissione disciplinare. Qualora questo non avvenisse, ovvero Palazzi scegliesse per il deferimento diretto, sarebbe lo stesso Campitelli a chiedere di essere ascoltato per ribadire la propria estraneità. Ricordiamo che l’eventuale responsabilità diretta, contestabile con il coinvolgimento del presidente, segnerebbe il destino del Teramo calcio, con la retrocessione all’ultimo posto della Lega Pro dello scorso anno. Altra situazione si creerebbe con la responsabilità oggettiva, qualora la procura dimostrasse che la combine sarebbe stata ‘concordata’ da tesserati: come ribadisce anche la ‘rosa’ in edicola questa mattina, precedenti giurisprudenziali riferiscono dell’applicazione di due punti di penalizzazione sulla classifica finale della Lega Pro appena conclusa. E dunque il Teramo manterrebbe il diritto a giocare la Serie B della prossima stagione.